Guida alla scelta del drone consumer (maggio 2024)

Il mercato degli aeromobili a pilotaggio remoto, più comunemente noti come droni, è da anni in forte espansione, complice la sempre maggiore diffusione di questi mezzi (e quindi un ampio parco clienti che poi li deve aggiornare con nuovi modelli), l’abbassamento dei prezzi e la normalizzazione delle regole a livello internazionale. Se però a livello prosumer ed enterprise è rimasto un solo competitor a farla da padrone lasciando alla concorrenza poco più che le briciole, diverso è il discorso nel campo consumer, dove spesso la scelta è dettata dal costo ed è più facile inserirsi per le piccole aziende che producono questi mezzi volanti.

Tuttavia molto spesso si è di fronte davvero a poco più che dei plasticotti, ottimi se ci si vuole divertire un po’ passando una domenica diversa ma niente di più. La qualità fotografica, che rimane il motivo principale per cui si acquista un drone, sotto una certa soglia non raggiunge lo standard minimo richiesto dalle nuove generazioni, abituate ad avere nel proprio smartphone un hardware di tutto rispetto: come sempre la regola in queste situazioni è che se la qualità del mezzo non è adeguata, si rimane ancorati al buon vecchio selfie che si può facilmente condividere sui social, piuttosto che un dronelfie inguardabile.

Ci sono poche e semplici regole da tenere a mente quando si vuole acquistare un drone e ovviamente prescidono dalla marca, dal modello e dal prezzo.

PESO: tecnicamente MTOM, acronimo che sta per (tradotto) massa massima al decollo, identifica la classe di appartenenza del drone e determina quali sono i requisiti e gli obblighi normativi da rispettare. Essenzialmente i droni vengono divisi in due gruppi: sotto i 250 grammi, che possono essere usati anche in ambito urbano e non richiedono attestato di pilota remoto; sopra i 250 grammi il cui uso in città è limitato e richiedono al pilota il possesso di un specifico attestato.

PREZZO: stabilito quale drone possiamo pilotare dunque scegliere, si passa al prezzo. Tralasciando il mercato dei droni sotto i 200€ che non prendiamo in considerazione, la scelta si orienta sui seguenti segmenti: entry level entro i 300€, consumer entro gli 800€, prosumer entro i 1.500€, enterprise o professional per tutto il resto. Il prezzo finale è ovviamente influenzato dagli accessori, più o meno necessari, che bisogna aggiungere, ma in questo caso per prezzo s’intende il costo base del mezzo necessario per essere pilotato, mediamente una scatola composta da drone, radiocomando, 1 batteria, istruzioni.

FOTO e VIDEO: terzo parametro di scelta, la qualità del comparto video-fotografico che determina quel binomio prezzo/prestazioni che orienterà la scelta finale. Un vecchio adagio recita “chi più spende meno spende”, però in verità ci si possono togliere diverse soddisfazioni anche risparmiando, a patto di calibrare la resa video-fotografica a quelle che sono le nostre esigenze. Se siamo traveler e vacanzieri, avremo bisogno di qualcosa che semplicemente fissi nel tempo i nostri ricordi; se siamo vlogger probabilmente avremo bisogno di un buon hardware perché il risultato sarà mostrato a un pubblico che non apprezza la bassa qualità.

SPECIFICHE TECNICHE: diamo per scontato che qualsiasi drone si voglia comprare abbia installato un chip GNSS (con funzionalità di Return-To-Home in caso di perdita del radiolink e in grado di captare almeno i segnali delle costellazioni GPS e GLONASS, ovviamente meglio se anche GALILEO, mentre la cinese Beidou non viene ricevuta in Europa), la possibilità di inserire una scheda microSD per salvare i nostri video, e che sia prevista una qualche forma di stabilizzazione della ripresa video (almeno elettronica). Quello che non troverete scritto nelle altre guide, perché pensate da content creator e non scritte da chi il drone lo pilota per professione da 10 anni, è che l’autonomia non è un parametro vincolante (fare foto, realizzare clip video, svolazzare al campo volo non richiede che la batteria duri a lungo), e nemmeno il raggio d’azione, dal momento che il Regolamento prevede che il drone venga condotto in VLOS (secondo il principio del see and avoid), normalmente entro una distanza massima non superiore ai 300 m, quindi che il drone abbia un range di 2 km o 10 km non cambia nulla. Semmai più interessante è la resistenza al vento, che pochi ricordano: un drone wind 5 avrà capacità di resistenza dichiarate fino a 35 Km/h, un drone wind 4 fino a 28 Km/h, un dato che potrebbe influenzare eventuali capacità di ritorno automatico del mezzo in caso di perdita del radiolink (attivazione automatica) o di necessità del pilota che dovesse trovarsi in difficoltà nella manovra di rientro (attivazione manuale).

Riepilogando: gli utenti consumer saranno più a loro agio nello scegliere un drone con MTOM inferiore a 250 grammi (se immesso sul mercato nel 2023, e obbligatoriamente dal 2024, avrà la marcatura di classe C0), con capacità di ripresa video di almeno 2,7K, funzionalità RTH, presenza di un radiocomando per il pilotaggio, camera su gimbal orientabile e stabilizzata. Chi ha maggiori esigenze, guarderà a capacità di ripresa video di almeno 4K con elevato bitrate e possibilità di utilizzare una gamma dinamica più ampia (tipo cinelike, F-log, etc.) per una maggiore post-produzione, funzionalità RTH e possibili manovre automatiche, camera su gimbal stabilizzato su 3 assi con supporto all’applicazione di filtri ND per riprese video realistiche.

Obblighi normativi: ricordo infine che tutti i droni qui menzionati volano secondo le stesse regole base, che sono:

  • il pilota deve avere almeno 16 anni compiuti (in Italia);
  • il pilota deve aver letto il manuale d’uso del drone per conoscerne pienamente le potenzialità e le caratteristiche;
  • il drone deve essere assicurato contro danni a terzi;
  • l’operatore deve essere registrato (in quanto tutti questi droni sono dotati di camera) su d-flight e aver apposto il qr-code sul mezzo;
  • bisogna rispettare le zone geografiche UAS (reperibili attraverso la cartografia aeronautica presente su d-flight);
  • bisogna rispettare i limiti e gli obblighi previsti in Categoria Open A1 classe C0;
  • è sempre vietato il sorvolo degli assembramenti di persone.
Entry level ~300€DJI Mini 4KPotensic ATOMFIMI X8 Mini V2
Peso<250 gr. MTOM<250 gr. MTOM<250 gr. MTOM
Video4K gimbal 3-assi, 100 Mbps4K gimbal 3-assi4K gimbal 3-assi, F-log, 100 Mbps
Sensore12MP CMOS 1/2.3”12MP CMOS 1/1.3″12MP CMOS 1/1.25″
GNSS4 costellazioni2 costellazioni4 costellazioni
Automatismi di voloQuickshots, PanoramaQuickshots, Smarter Visual TrackingSmart Tracking, Flight Plan, Panorama
Camera verticaleNoNoSi
Prezzo ufficiale (Maggio 2024)299€319,99€299€
Confronto tra 3 modelli di droni entry level selezionati tra le offerte di DJI, Potensic e FIMI.

La scelta: nell’ambito dei droni consumer posizionati nella fascia di prezzo intorno ai 300€, troviamo 3 modelli estremamente interessanti tutti dotati di ripresa video 4K e funzionalità di base comuni, prezzo compreso. Da un lato troviamo il recente ingresso della leader di settore DJI con il Mini 4K, che significa in primis vasta comunità di utilizzatori del brand, assistenza tecnica veloce e certificata, firmware estremamente solidi (la capacità in hovering di un drone conta!), qualità del segnale radiolink e app eccellenti. Dall’altro abbiamo i competitor, che pur vantando diverse ottime funzionalità, hanno droni equipaggiati con sensori davvero piccolissimi che possono andare in difficoltà in condizioni di scarsa luce (che non vuol dire voli notturni, vuol dire albe e tramonti). Quindi attualmente il mercato offre due scelte: DJI con la oramai premiata qualità video dei suoi prodotti, ideale per chi del comparto video-fotografico fa la sua prima scelta senza compromessi, oppure Potensic/FIMI per chi guarda al portafoglio e saprà sfruttare le tante occasioni di sconto offerte su questi droni dal momento che lo usa essenzialmente per diletto e in vacanza e cerca il compromesso qualità/prezzo. In questa fascia non troviamo Skydio o Parrot che da tempo hanno abbandonato questo mercato in favore di quello militare, mentre Autel non ha velivoli nella fascia entry level del mercato droni. E tu, quale drone sceglierai?

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